Talea in vetro: come coltivarla e riprodurla
Una talea è la parte che tagliamo di una pianta – un ramo o una fronda - provvista di almeno una gemma, capace di farne crescere una nuova.
I più bravi moltiplicano pani e pesci, ma non c’è bisogno di far miracoli per moltiplicare le piante da appartamento: basta conoscere il principio di base e… la propagazione vien quasi da sé! Questo metodo è a prova anche del pollice più nero, e vi darà una tale soddisfazione che prenderete il via e non vi fermerete più.
Come esempio usiamo il pothos: ideale per ambienti umidi come bagno e cucina, è una pianta in grado di far crescere le sue fronde di oltre due metri in un anno e quindi di darci molte possibilità di moltiplicazione per talea.
Cos’è una talea?
È la parte che noi tagliamo di una pianta – un ramo o una fronda – provvista di almeno una gemma, capace di emettere radici e di rigenerare un nuovo individuo. La lunga fronda del pothos presenta accanto ad ogni foglia una piccola escrescenza: è una radice aerea, e quanto più sarà umido l’ambiente in cui vive la pianta, tanto questa più sarà pronunciata.
Tagliate quindi la fronda tra una foglia e l’altra, creando pezzi che abbiano una sola foglia e quindi una piccola radice (a volte ce ne sono due). Mettete le talee in un contenitore di vetro, con le radichette immerse nell’acqua e le foglie all’aria, e tenetele in un posto molto luminoso, cambiando l’acqua ogni tre giorni.
Nell’arco di due settimane vedrete crescere le radici fino a diventare lunghe diversi centimetri… se avrete usato un contenitore di vetro! Se infatti userete un contenitore opaco, le radici non beneficeranno della luce per la loro crescita, e saranno visibilmente meno vigorose e più corte.
Inoltre il vetro è il materiale più igienico per contenere acqua stagnante: può essere facilmente pulito dai residui di calcare con una soluzione di acido citrico (più ecologico dell’aceto!) e sterilizzato semplicemente facendolo bollire.
Le talee di pothos con le loro nuove radici possono essere a questo punto messe in vaso. Procedete così:
– sul fondo del classico vaso di plastica o terracotta (deve essere bucato) mettete uno strato di argilla espansa per favorire il drenaggio di un’eventuale annaffiatura troppo abbondante;
– aggiungete un po’ di terriccio da piante da interni;
– sistemate le talee, con delicatezza per non romperle, lungo il bordo del vaso: in questo modo avranno un punto di appoggio e protezione;
– finite di riempire con il terriccio;
– infilate il vaso in un bel cache-pot (modo elegante di dire “portavaso”);
– annaffiate abbondantemente (regola universale di ogni talea, semina, rinvaso e trapianto), possibilmente usando anche del fertilizzante liquido o granulare per avviare bene la crescita.
I pothos sono molto scenografici se sistemati in alto su mensole e librerie, oppure appesi, per valorizzare le loro belle cascate di fronde. C’è chi le fa correre lungo le pareti con il supporto di chiodini e fili, oppure le avvolge intorno a delle ringhiere, corrimano e balaustre.
Leggete anche i nostri articoli su Come coltivare una pianta di avocado in vasetto di vetro e su Come preparare un terrarium in vetro.
Sasha Carnevali è appassionata di autoproduzione e sostenibilità. Giornalista, copywriter e blogger, condivide ricette e tutorial su www.Cakemania.it. Vi aspetta ogni settimana nelle sue Instagram Stories per l’appuntamento #venerdìvenerde.