Acqua Frisia: un dono dalle Alpi
Acqua Frisia non è solo freschezza alpina, ma anche un bene "green"
La storia di Acqua Frisia, l’acqua del nord Italia che scorre da quasi due secoli. Ecco i suoi maggiori snodi:
Nel 1867, non molto lontano da Chiavenna, a Piuro e a Santa Croce di Piuro, vengono scoperte alcune sorgenti di acqua alpina, che sin dall’inizio rivelano proprietà uniche: purezza microbiologica, basso residuo fisso, freschezza alpina, leggerezza eccezionale. Un autentico dono della natura.
Nel 1958, presso lo stabilimento di Santa Croce di Piuro, che nel frattempo aveva cessato di produrre birra (a Santa Croce di Piuro, infatti, sin dal 1840 era stato attivo lo storico Birrificio Spluga, il quale produceva l’omonima birra a bassa fermentazione, nota anche come “birrone di Chiavenna”), inizia l’imbottigliamento dell’acqua delle due fonti nel territorio di Piuro, raccolta e conservata in modo da non perdere nessuna delle sue straordinarie qualità.
Le prime bottiglie di Acqua Frisia entrano in commercio nel 1960 sotto il marchio di Acqua Oligominerale Frisia: il settore dell’acqua da tavola made in Italy si arricchisce di un nuovo prodotto di eccellenza, che nel giro di breve tempo si fa conoscere e apprezzare in tutto il nord Italia.
Nel 1971, dalla sorgente Bernina, situata a Santa Croce di Piuro, nasce l’omonima acqua minimamente mineralizzata. La produzione di acqua Bernina inizia ufficialmente nel 1973, affiancando ad Acqua Frisia un’acqua naturale minimamente mineralizzata, leggerissima e diuretica.
Nel 1977, la gamma di prodotti dell’azienda valchiavennasca si amplia con la produzione di bibite Frisia e Bernina: gusti particolari e ricercati come Cedrata, Sanguinella, Pompelmo, Chinotto, Spuma, Aranciata amara e Gassosa rendono facilmente riconoscibili queste bibite, decretandone l’immediato successo.
Negli anni Ottanta, Frisia diventa a tutti gli effetti l’acqua di Milano. Grazie all’efficiente e capillare servizio di consegna porta a porta, le storiche cassette verdi e i cestelli arancioni contenenti le bottiglie di Acqua Frisia e Bernina arrivano a domicilio nelle case dei milanesi e di tutti i lombardi.
Acqua Frisia negli anni 2000
Nel 2018, un gruppo di investitori, guidati dall’italiano Roger de Bellegarde, rileva lo stabilimento di Santa Croce di Piuro, che era stato chiuso nel 2014, con l’intento di far rinascere lo storico marchio di acqua italiana delle Alpi con una rinnovata filosofia aziendale e produttiva, la quale mette al centro la sostenibilità e il legame col territorio.
Nel 2020, dopo aver completato una serie di ammodernamenti agli impianti e attuato importanti scelte in termini di produzione sostenibile, come la dismissione della linea di imbottigliamento di acqua in Pet, la produzione e la commercializzazione di Acqua Frisia ripartono con un “ritorno al futuro”: acqua in vetro, riciclo responsabile e materiali green per un’acqua plastic-free, salutare e a km zero.
La qualità di Acqua Frisia è un grande dono dalla fonte?
Le nostre sorgenti sgorgano nel verde cuore delle Alpi della Valchiavenna, nel Nord d’Italia, a pochi passi dal confine svizzero. L’acqua che ci donano, Frisia, è un’acqua leggera e delicata, in grado di stimolare la diuresi. Grazie alla sua intrinseca leggerezza è l’alleata ideale per il buon funzionamento dei reni: gli organi deputati all’espulsione delle scorie naturalmente prodotte dal nostro organismo. L’acqua, infatti, è il mezzo tramite il quale il nostro corpo si “disfa” di tutto ciò che non è più necessario. In questo modo, Acqua Frisia coadiuva la corretta eliminazione di questi scarti. È ideale, quindi per una corretta funzionalità dell’organismo, anche dell’intestino.
In che modo il vetro aiuta a preservarne la qualità dell’acqua?
Il vetro è, per sua natura, un materiale inerte. Questo significa che, a contatto con l’acqua, non interagisce in nessun modo con essa. Allo stesso modo, il vetro previene qualsiasi tipo di scambio con l’ambiente circostante, preservando al meglio le qualità organolettiche dell’acqua in esso contenuta. Una volta stappata la bottiglia, il consumatore potrà gustare l’acqua come appena sgorgata dalla sorgente. Inoltre, il vetro ci consente di imbottigliare l’acqua senza ricorrere all’utilizzo del PET, utilizzando in questo modo un materiale plastic free e completamente riciclabile. Non solo qualità del prodotto, ma anche qualità del packaging: tutti motivi in più per scegliere di utilizzare unicamente il vetro nelle nostre produzioni.
Da anni, Acqua Frisia arriva comodamente nelle case degli italiani. Avete aneddoti da raccontarci, storie divertenti o di cui siete particolarmente orgogliosi?
Già nel 1980, a Milano, il servizio porta a porta funzionava a pieno regime. FRISIA suonava alla tua porta e si presentava in tutta la sua autenticità e naturalezza, dentro lo storico cestello arancione o nella cassetta verde, come rappresentato nella commedia di Ale & Franz “Mi fido di te” del 2007 diretta da Massimo Venier, di Medusa Film. Acqua Frisia era così radicata sul territorio milanese che c’erano persone che credevano fosse “l’acqua di Milano”, senza considerare che le sorgenti arrivassero per loro natura dalle montagne!
La scelta del vetro è una scelta responsabile, che predilige la sostenibilità. E in futuro, sempre in vetro?
La sostenibilità ambientale è il cuore della politica aziendale di Acquafrisia. Ogni scelta viene perpetrata al fine di diminuire il più possibile il nostro impatto sull’ambiente che ci circonda.
In quest’ottica, Acquafrisia è lieta di comunicare di aver raggiunto un primo e importante traguardo: la certificazione ambientale di sistema ISO 14001, che sottolinea il nostro costante e profondo impegno nel portare avanti questa politica green. Il futuro di Acquafrisia è sicuramente in vetro, o in contenitori alternativi sicuramente ecosostenibili.
Stay tuned con Acqua Frisia per scoprirne di più!