Spreco alimentare: come combatterlo a casa
Lo spreco alimentare vale 15 miliardi di euro, e l’80% si fa in casa. Come risolvere?
Per spreco alimentare si intende generalmente quella parte di cibo che viene acquistata ma non consumata e che, quindi, finisce nella spazzatura.
Tuttavia non esiste una definizione univoca di spreco alimentare perché, gli sprechi riguardano anche i passaggi che portano gli alimenti dal campo alla tavola e colpiscono indistintamente tutti i Paesi. L’Unione europea con 180 kg pro-capite e l’Italia con 149 kg pro-capite risultano sopra la media dei paesi sviluppati.
Nel nostro Paese, gli sprechi a livello domestico sono i più rilevanti, il 42% del totale, e costano oltre 25 euro al mese a famiglia. In Italia, infatti, ogni anno vengono sprecate oltre 2.200.000 tonnellate di cibo. Si tratta di un valore di quasi 12 miliardi di euro che, sommati ai 3 miliardi della filiera, producono un totale di 15 miliardi di euro di spreco. Lo afferma il rapporto Waste Watcher 2020, che sarà presentato il 5 febbraio 2020 in occasione della settima giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Salute.
Eppure, i dati affermano che stiamo addirittura migliorando. Infatti, nel 2014 un italiano su due affermava di gettare cibo quasi ogni giorno, mentre nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di sprecare il cibo quotidianamente.
Ma come fare ad abbandonare per sempre questa pessima abitudine ed evitare così che una tale quantità di cibo venga sprecata nel nostro Paese?
– Assumere comportamenti di acquisto consapevoli è sicuramente il primo passo. Acquistare ciò che sappiamo di poter o voler consumare, in quantità adeguate, e senza riempire a dismisura il frigorifero di cibo che poi non riusciremo a consumare prima della sua scadenza.
– Imparare a leggere le etichette e fidarci del nostro olfatto. Uno yogurt scaduto oggi, ma anche ieri, è ancora buono nel 99% dei casi e non è necessario buttarlo. Non parliamo poi delle confezioni di cibo con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”. La chiave è proprio in quel preferibilmente. Significa che quel cibo manterrà inalterate tutte le proprie caratteristiche organolettiche fino alla data indicata, ma che si può consumare anche dopo.
– Seguire la regola del First in-first out è un altro ottimo modo per azzerare gli sprechi. Cosa significa? Si consumano prima gli alimenti con scadenze più vicine o che si sono acquistati prima. Molto facile e molto efficace.
– Conservare i cibi in modo adeguato è un altro accorgimento chiavo per evitare lo spreco di alimenti. Per esempio, riporre i cibi freschi o gli avanzi in contenitori in vetro può aiutare ad allungarne la conservazione.
Come sappiamo, infatti, il vetro non assorbe nulla dagli alimenti o alle bevande che contiene e non rilascia nulla al suo contenuto. Ecco perché è il contenitore più adatto per preservare la qualità e la freschezza dei cibi più a lungo, garantendo un minor spreco di cibo.Inoltre, i contenitori e i vasetti di vetro, essendo trasparenti, ti consentono di tenere sempre sotto controllo il contenuto e di non dimenticare in frigorifero qualche alimento.
Non solo in frigo, comunque. Il vetro è perfetto anche per riorganizzare la dispensa in ottica zerowaste. Prediligere cereali e legumi sfusi, e conservarli nelle mason jar di vetro è un modo fantastico per ridurre il consumo eccessivo di imballaggi e, diciamocelo, rende la dispensa davvero bellissima.