
Settembre: ritorno a scuola trasparente
Come i più piccoli possono avvicinarsi al riciclo
Settembre è il mese delle ripartenze: per gli adulti significa spesso tornare al lavoro, per i più piccini il ritorno ai banchi di scuola. Potremmo parlare, più che di un ritorno allo stato di partenza che si era “lasciato” con le vacanze, di una vera e propria rigenerazione. Durante i mesi estivi si ricaricano le batterie, si vivono nuove esperienze, si incontrano nuovi luoghi e persone.
Qualcosa di simile avviene con il cosiddetto upcycling. Sai cosa significa? È un termine coniato da Reiner Pilz, ingegnere tedesco, che lo favoriva al più classico recycling. Se con il riciclo intendiamo un processo per cui un oggetto, “scarico” e ormai in disuso, viene decomposto e ricomposto per creare qualcosa di nuovo – ma di minore qualità: si tratterebbe, per Pilz, di una parziale perdita di valore -, l’upcycling è invece quel processo «grazie al quale ai vecchi prodotti viene dato un valore maggiore, e non minore».
Quindi: non una stessa funzione e uno stesso impiego, e non una trasformazione che implichi perdita né diminuzione del valore; ma un riutilizzo intelligente e pieno di cura, che incrementi la qualità percepita. Possiamo dire che anche attraverso le vacanze abbiamo subito, o vissuto, un processo di upcycling?
A scuola
Proviamo allora a mantenere questo parallelismo, e accostare il ritorno a scuola e un riciclo virtuoso, da insegnare ai più piccoli anche sui banchi. Vero: nella maggiorparte delle scuole il vetro è materiale bandito, eppure proprio nelle classi passa una grande attenzione all’ambiente, all’educazione civica, al benessere personale e dell’ecosistema. CoReVe e Assovetro dedicano da anni iniziative e corsi – e concorsi! – per insegnare attraverso il gioco le potenzialità nascoste nel riciclo del vetro. Basti pensare al fatto che è un processo che non crea materie di scarto, sottoprodotti, rifiuti: la scelta del vetro anche solo per questo risulta fondamentale in vista della salute del pianeta, e degli adulti di domani, che lo abiteranno e lo faranno proprio.
A casa
A casa, in che modo si possono avvicinare i bambini a quel gesto semplice, quanto prezioso, del riciclo? Anzitutto, dando il buon esempio con la differenziata. E, in secondo luogo, coinvolgendoli in quel processo che abbiamo definito upcycling. Un modo rapido e divertente per creare nuovo valore a partire da un oggetto usato è il riutilizzo creativo dei barattoli, che possono diventare porta penne, gomme, matite, graffette e forbici; è sempre possibile poi decorarne i profili, con delle tempere o con delle strisce di carta colorata. In questa maniera, si può anche ordinare rapidamente la scrivania, e procedere a un efficace check-up della cancelleria da portare a scuola al rientro!
O, ancora, un mason jar può diventare un comodo porta merenda, per mantenere gli snack freschi, croccanti e saporiti (dalla frutta secca alle caramelle, o ancora ai tanto amati popcorn). Una bottiglia può diventare con facilità un bellissimo vaso per regalare dei fiori alla mamma e al papà: o, con l’aiuto e la supervisione dei genitori, una lampada per atmosfere romantiche, a zero spreco.