Separare correttamente i rifiuti per materiale è solo il primo passo verso una gestione sostenibile: il successivo, fondamentale per risparmiare energia e migliorare la qualità delle materie prime riciclate, è differenziare il vetro in base al colore. Dal gennaio 2021, il Friuli Venezia Giulia è la prima regione italiana a implementare su larga scala questo sistema innovativo, grazie al progetto “Il mio vetro è differente”, avviato da Ambiente Servizi con il supporto del Consorzio Recupero Vetro (CoReVe).

Perché separare il vetro per colore?

Raccogliendo insieme il vetro colorato e quello trasparente, utilizziamo il materiale riciclato esclusivamente per produrre vetro colorato. Separando il vetro alla fonte, si riduce la necessità di materie prime, soprattutto per il vetro bianco, che attualmente richiede il 20% di vetro riciclato contro il 95% di quello colorato. Come spiega Gianni Scotti, presidente di CoReVe: “La separazione per colore riduce gli scarti di lavorazione, il consumo di energia e l’uso di nuove materie prime, rendendo il processo più sostenibile”. Riciclare il vetro separato per colore offre enormi vantaggi ambientali ed economici. Nel 2020, l’uso di materiale riciclato nell’industria vetraria ha permesso di risparmiare energia pari a 2,5 milioni di barili di petrolio, equivalenti a 385 milioni di metri cubi di gas metano, sufficienti per alimentare 1,5 milioni di famiglie.

Un’antica tradizione di riciclo

L’Italia ha una lunga storia di riutilizzo dei materiali. Nel 1987, al largo di Grado, fu ritrovata la Julia Felix, una nave romana affondata nel 199 a.C., che trasportava frammenti di vetro destinati al riciclo, insieme a anfore di olio, vino e salsa di pesce. Un segno che il riciclo del vetro è una pratica antica, ma oggi più che mai indispensabile per un futuro sostenibile.

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