5 modi per ridurre la plastica in cucina
Siamo sommersi dalla plastica e abbiamo difficoltà a cambiare questo trend, ma possiamo farlo, piccoli passi alla volta.
La plastica ormai è ovunque: nel mare, nei fiumi, nei boschi – ma anche nella nostra catena alimentare. Le previsioni scientifiche ci dicono che se non invertiamo la rotta, nel 2050 il mare avrà più plastica che pesci.
La responsabilità di ridurre l’utilizzo di plastica, soprattutto quella usa e getta, è di tutti: imprese, governi, cittadini. Noi consumatori abbiamo il potere di fare scelte più responsabili, ogni giorno; e influenzare così i processi di produzione di migliaia di prodotti in tutto il mondo. Usare la plastica in modo sconsiderato e poi riciclarla non è la soluzione: riciclare la plastica è solo l’ultima spiaggia.
La buona notizia è che possiamo prevenire l’utilizzo della plastica con il solo sforzo di fare scelte diverse, sperimentare, rinnovarsi e migliorare la qualità della nostra vita. Ridurre la plastica, in particolare in cucina, può infatti rivelarsi un percorso divertente e interessante. E può portarci alla scoperta di altri materiali, più belli e sostenibili, e di soluzioni più vicine alla natura e alla sua semplicità.
Oggi vi propongo 5 modi per ridurre la plastica in cucina: possiamo farlo a piccoli passi, con calma e senza estremismi, ma dobbiamo farlo.
– La regola numero uno è la regola d’oro, che diventa un’abitudine e ci cambia la vita: essere consapevoli di quello che stiamo scegliendo e comprando:
Per decenni le nostre famiglie sono state abituate a usare la plastica in cucina senza farci caso. Dal packaging della spesa ai metodi di conservazione, alle feste di compleanno, la plastica ha invaso la nostra cucina. Soprattutto quella usa e getta. Cominciamo a osservare cosa acquistiamo e utilizziamo. Contiamo quanti pacchetti di plastica ci passano tra le mani. Rimarremo colpiti perché sono sempre di più di quello che stimiamo. Non abbassiamo la guardia e continuiamo ad osservare: in modo più istintivo cominceremo a cambiare abitudini, una volta per sempre.
– Privilegiare la spesa sfusa e materiali alternativi alla plastica:
Portiamo sempre con noi le shopper riutilizzabili quando andiamo a fare la spesa (e teniamone sempre una in borsa per le piccole spese quotidiane). Evitiamo frutta e verdura imballati e insalata in busta. Quando possibile scegliamo ingredienti venduti sfusi; sempre di più è possibile trovare, sia nei supermercati che nei negozi ecobio, legumi, cereali e uova senza imballaggio. Scegliamo yogurt e latte in contenitori di vetro. Evitiamo le monoporzioni che sono particolarmente presenti nei reparti degli snack e dei biscotti. Valutiamo l’acquisto di confezioni di formato grande, lasciando sullo scaffale quelli piccoli con molto packaging (tra l’altro più costosi). Convertiamo le bustine del tè e le cialde del caffè al consumo sfuso. Oltre agli ingredienti, sul retro della confezione, leggiamo anche i simboli relativi allo smaltimento; si trovano sempre più confezioni compostabili, da preferire e sostenere. La spesa sfusa, una volta arrivati a casa, si può conservare in barattoli di vetro.
– L’autoproduzione in cucina è un ottimo alleato per ridurre drasticamente la plastica:
Con alcune ricette semplici e veloci possiamo evitare l’acquisto di prodotti ad alto impatto ambientale come merende, cereali per la colazione, snack. Si può cominciare con barrette di cereali, pasta per torte salate, piadine, dado vegetale, pancake, pop corn. I vantaggi sono molteplici: meno plastica, meno spesa, più qualità, più salute.
– Conservare gli alimenti nel vetro è un’ottima soluzione per eliminare l’utilizzo della plastica in cucina:
Possiamo usare barattoli e contenitori di vetro per conservare gli avanzi, per congelare piatti pronti (senza riempire completamente il contenitore), per conservare cipolla, aglio o altri sapori. I barattoli di vetro sono riutilizzabili all’infinito, riciclabili al 100%, sicuri e inerti. Si lavano bene e facilmente. Non rilasciano odori o sapori al cibo. Qui altre idee.
– In cucina usiamo anche detersivi e detergenti, generalmente in flaconi di plastica che poi viene buttata via:
Possiamo cambiare facilmente questa abitudine scegliendo sapone solido per lavare a mano i piatti e detersivo sfuso (ricaricabile) per la lavastoviglie. Per pulire la cucina possiamo usare uno spruzzino contenente acqua e aceto, acqua e acido citrico oppure acqua e bicarbonato.
Ma la lista è ancora lunga e l’avventura plastic free è possibile. A cominciare dalle bottiglie di plastica, da sostituire con acqua del rubinetto: sicura, economica e a km zero.
Raffaella Caso è la creatrice di BabyGreen, dove racconta il suo percorso da single ad alto impatto a mamma (quasi) green. Alla ricerca di una vita più semplice, sana e slow, vive a Milano, nonostante tutto.