Nella sua bottega ogni giorno Moulaye Niang produce perle di vetro che hanno i colori dell’Africa. In Senegal ha insegnato l’arte del vetro ai bambini di strada. 

Era un bambino quando, per la prima volta, è arrivato a Venezia. Dal Senegal è partito insieme ai suoi compagni di scuola per una gita in laguna e, da quel momento, la città del vetro ha cominciato a far parte della sua vita. Dopo aver assistito alla dimostrazione di un vetraio, si innamora di quest’arte e da allora Moulaye Niang ha deciso di dedicare la sua vita alla lavorazione del vetro. Più precisamente delle perle di vetro.

credit photo: Moulaye Niang

Con grande tenacia per anni impara quest’arte antichissima all’interno della ristretta cerchia dei maestri di Murano e nel 2006 Moulaye Niang apre il suo atelier, il Muranero dove realizza perle di vetro e collane in ebano. Una fusione tra la tradizionale arte veneziana e i dettagli tipici di quella africana.

credit photo: Moulaye Niang

La storia di Moulaye Niang è anche una storia di ritorni: non ha mai smesso di sognare, e uno dei suoi desideri è quello di permettere a tanti altri ragazzi di realizzare i propri. Per questo, in Senegal, Moulaye è tornato da insegnante, svelando l’arte del vetro a una platea di ragazzi di strada tra i 12 e i 16 anni in un vecchio cinema coloniale. Una specie di scuola di strada, in cui tiene laboratori per le perle di vetro, perché un’altra grande passione di Moulaye è proprio insegnare ai ragazzi che vogliono imparare.