I messaggi nelle bottiglie? Non sono una leggenda
Dopo 25 anni, con grande stupore, è stata rinvenuta una lettera di una ragazza scozzese
Ebbene sì, le persone lo fanno: scrivono messaggi nelle bottiglie, chi in una circostanza, chi in un’altra. C’è chi lo fa in circostanze estreme, per emergenza e per necessità di aiuto. E c’è chi lo fa per divertimento.
Questa volta è successo a una giovane scozzese, il cui messaggio lasciato in una bottiglia di vetro è stato rinvenuto in Norvegia dopo 25 anni
Nel 1996 Joanna Buchan aveva otto anni quando ha fatto volontariamente cadere la sua bottiglia dal peschereccio in cui si trovava, fuori Peterhead. Si trattava di un progetto scolastico che prevedeva che lei e altri bambini scrivessero delle brevi lettere custodite in bottiglie di vetro, le quali sono andate disperse in mare.
Il più delle volte, si sa, queste bottiglie non vengono mai rinvenute. O almeno è assai difficile. Eppure, questa volta la bottiglia è stata trovata a Gasvaer, nel nord della Norvegia.
La fortunata è stata Elena Andreassen Haga, la quale ha trovato la bottiglia nell’estate del 2020 e ha deciso di rintracciare Joanna subito dopo aver letto il messaggio.
Il progetto scolastico a cui partecipò Joanna prevedeva che i bambini scrivessero su un pezzo di carta la loro più grande passione e ciò che più detestavano. E Joanna, da scolaretta, a quel tempo rivelò il suo immenso amore per i dolci e per gli orsacchiotti. Ma una sconfinata antipatia nei confronti dei maschietti!
Ma c’è anche un altro fattore che stupisce molto
Infatti, Elena ha riferito alla BBC scozzese che anche suo padre, a cinque anni, trovò un messaggio in una bottiglia. E ciò che è davvero curioso è che la trovò nella stessa zona in cui è stata trovata la bottiglia di Joanna. “Questo”, ha affermato Elena, “fa riflettere molto sul funzionamento delle correnti e su come il mare spinga questo tipo di oggetti a riva”.
Adesso Joanna ha 34 anni e possiamo immaginare con quanto stupore abbia appreso che il suo messaggio, alla fine, è stato ritrovato dopo anni e anni. Ciò che è paradossale è che all’epoca Joanna scrisse su un semplicissimo pezzo di carta, mentre nel 2020 è stato Messenger di Facebook a informarla del rinvenimento della sua bottiglia. Stupefacente no?
Quando è stata intervistata, Joanna ha detto: “Ricordo vagamente di aver scritto un messaggio in una bottiglia nel 1996. Adesso questa cosa mi fa sorridere, soprattutto rivedere la mia calligrafia del passato”.
Inoltre, ha aggiunto: “Mi fa davvero piacere rileggere questa lettera. Con il senno di oggi riconosco di aver scritto delle cose davvero adorabili a quel tempo. Era quello che sentivo dentro, ciò che era importante per me in quel momento. E per questo avrei voglia di ringraziare i miei insegnanti di allora”.
E voi? Avete mai pensato di scrivere il vostro messaggio in una bottiglia e abbandonarlo in mare aperto con la speranza che qualcuno lo possa trovare? Se siete curiosi, leggete anche il nostro articolo Antiche perle di vetro veneziane trovate in Alaska per saperne di più su curiosissime scoperte di oggetti in vetro!