Un’organizzazione virtuosa che interviene sulla protezione della biodiversità marina

Secondo un rapporto della FAO risalente al 2009, ogni anno, in tutto il mondo, vengono abbandonate o perse dalle 640.000 alle 800.000 tonnellate di reti da pesca, cordame, galleggianti, ecc. Solo nel Mediterraneo, le ricerche confermano che tali attrezzi da pesca rappresentano la maggior parte dei rifiuti marini, con cifre che sfiorano il 90%. Tuttavia, sono diverse le associazioni che stanno lanciando iniziative per sostenere la salvaguardia dei fondali marini. Tra queste vi è Marevivo, impegnato nella tutela del mare e delle sue risorse sin dal 1985.

Marevivo

Le campagne in atto

Marevivo si impegna nel proteggere il mare dall’inquinamento causato dalla plastica, come avvenuto con la campagna #Mare Mostro. Dal 2016, infatti, l’associazione è riuscita ad ottenere legalmente il bando delle microplastiche nei cosmetici da risciacquo e dei cotton fioc non biodegradabili. Ma le campagne di Marevivo spaziano in diversissimi campi. Basti pensare a quella #StopSingleUsePlastic, che richiede alle istituzioni di introdurre il divieto dell’uso della plastica usa e getta negli uffici. O ancora, l’iniziativa #Ecocannucce che spinge i titolari di locali e ristoranti a mettere al bando la distribuzione di cannucce in plastica. Oppure #EmergenSea che sensibilizza le persone negli stabilimenti balneari e nei porti, nei comuni e nelle scuole. Questo per ricordare a tutti che “ognuno può fare la sua parte in nome della difesa del mare”.

Operazione #Reti Fantasma: per la protezione degli ecosistemi marini

Si tratta di un progetto di recupero in mare delle reti abbandonate o perse accidentalmente. Queste, infatti, sono quelle che rappresentano una delle minacce più gravi per l’ecosistema marino e per la sua fauna. E non è difficile comprenderne la ragione, dato che sono innumerevoli gli animali che rimangono intrappolati nelle reti. O che ingeriscono nocive microplastiche.

L’ultima rete “killer”, di ben 200 metri, è stata rimossa a fine febbraio grazie al supporto del Gruppo Zignago Vetro e della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano e di Castiglione della Pescaia. La Divisione Subacquea di Marevivo si è immersa nelle acque delle Formiche di Grosseto, vicino al Parco Nazionale della Maremma, per recuperare la rete a ben 50 metri di profondità. Alle Formiche, il team di subacquei ha anche rinvenuto diverse gorgonie, che rischiavano di essere danneggiate dalla rete stessa. «Gorgonie gialle, rosse, il corallo d’oro e quello nero sono considerate specie rarissime» ha spiegato il sub Falleri, appassionato della biodiversità marina.

Marevivo

Perché è importante?

Falleri ha spiegato che «il mare ha una grandiosa capacità di rigenerarsi. Di conseguenza, se il fondale viene ripulito dai suoi depositi, il mare è in grado di tornare alla sua purezza in pochi anni». Questo è il motivo per cui si dovrebbe riciclare di più, stare attenti alla salute del mare e, soprattutto, limitare in ogni modo l’utilizzo della plastica. Dovrebbero esserci più uomini “angeli con le forbici”: così, infatti, sono chiamati gli uomini della divisione subacquea di Marevivo.

Questo intervento di protezione delle condizioni marine è l’ennesimo traguardo per Marevivo, che persiste negli anni nella sua opera di bonifica dei fondali italiani. Non a caso, solo nel 2021 i sub di Marevivo hanno rimosso più di 4000 metri di reti. Per non parlare dell’immensa quantità di rifiuti che danneggiano la biodiversità marina. Infatti, le reti, oltre a inquinare le acque, rappresentano una vera e propria “trappola di morte” che annienta la vita di mammiferi marini e uccelli.

Marevivo

Per ulteriori informazioni su Marevivo, per firmare le sue petizioni, o per aderire alle sue interessantissime iniziative, consultate il sito marevivo.it!