Da sempre è uno dei simboli della Repubblica Ceca, sinonimo in tutto il mondo di arte, classe e raffinatezza. E’ il Cristallo di Boemia, nuovo patrimonio dell’Unesco.

Quella della lavorazione del Cristallo di Boemia in Cechia è una tradizione che rappresenta un patrimonio unico, tanto da entrare la scorsa settimana nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Il rinomato e delicato vetro degli imperatori, e la sua lavorazione, rappresentano infatti una maestria importante, un mestiere immemore, la cui solidità è inversamente proporzionale alla fragilità dei suoi prodotti.

Dalle origini antichissime, il Cristallo di Boemia, può vantare una tradizione secolare che si estende per oltre cinque secoli. Le prime tracce della lavorazione del vetro in Boemia risalgono al XIV secolo, ma è nel XIX secolo che la regione diventa un vero e proprio centro di eccellenza per la produzione del cristallo. I maestri vetrai boemi svilupparono infatti tecniche di fusione e taglio del vetro che conferirono a questo materiale una qualità e una lucentezza eccezionale. Una tradizione, quella dei vetrai boemi, portata avanti ancora oggi da storiche aziende e botteghe che continuano a produrre opere d’arte uniche, tra cui le famose perline di vetro soffiato, delicate e luccicanti, ancora realizzate artigianalmente e tutelate dall’Unesco.

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Il cristallo: falso amico del vetro

La bellezza straordinaria del cristallo non ci deve far dimenticare però che è un vetro ad alto contenuto di Piombo, un metallo pesante considerato pericoloso se disperso nell’ambiente. Anche pochi frammenti di cristallo possono infatti compromettere grandi quantità di rottame riciclabile, pertanto la presenza di oggetti di cristallo nella raccolta differenziata del vetro va assolutamente evitata. Non a caso, proprio per via della sua pericolosità, tale materiale è soggetto a restrizioni legali da parte delle normative dell’Unione Europea che ne regolano la produzione e il riciclo.

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