Autoproduzione: aceto aromatizzato fatto in casa
Preparare l’aceto aromatizzato in casa è molto semplice, si conserva senza problemi e con poche gocce potrete rendere unici i vostri piatti
Anche un’umile lattuga può essere trasformata in un’insalata di lusso: basta il condimento giusto! Questo passa da una parte grassa (olio, yogurt, maionese) e da una parte acida (aceto, succo di agrumi, acqua di governo di verdure fermentate). Oggi parliamo di quella acida e della grande bellezza degli aceti aromatizzati. Sugli scaffali dei negozi per gourmet, nelle enoteche e nei migliori supermercati se ne trovano solo alcuni tipi e a prezzi tutt’altro che concorrenziali.
Farli in casa è una vera sciocchezza e la resa è strabiliante: sia per il gusto, che per il potere di arricchire con poche gocce un intero piatto.
Ci sono quattro tipi di aceto che possiamo usare come base (è molto buono anche quello di malto, ma in Italia non è facilmente reperibile). Dal più delicato al più forte, sono:
– aceto di riso (si trova in tutti i negozi di cibi naturali e di cibi esteri): adatto a ingredienti aromatizzanti delicati e floreali, come i fiori di sambuco, e alle scorze di agrumi.
– aceto di mele: adatto alle erbe aromatiche delicate, come basilico, dragoncello, barbe di finocchio e finocchietto selvatico, e a frutti rossi come lamponi e fragole.
– aceto di vino bianco: adatto ad accogliere i gustosi succhi di scalogno, semi di senape e capperi dissalati senza sovrastarli.
– aceto di vino rosso: adatto a ingredienti che sanno sposare i suoi tannini, come rosmarino, timo, cipolla rossa.
Procedimento
Il metodo per fare un aceto aromatizzato è l’esatto contrario di quello con cui si crea un aceto partendo da due ingredienti: la madre (starter) e una bevanda a base alcolica (o che sviluppi alcol durante la fermentazione). Ad esempio, l’aceto di mele si fa con madre di aceto di mele non filtrato e con sidro, lasciati al buio per tre settimane in un vaso di vetro a bocca larga, coperto solo di una garza, totalmente immobili per disturbare la madre.
L’aceto aromatizzato invece si fa mettendo in un vasetto di vetro l’ingrediente aromatizzante, coprendolo con l’aceto scelto e lasciandolo alla luce diretta del sole per una settimana e scuotendolo una volta al giorno.
A questo punto si filtra l’aceto e lo si conserva in una bottiglia di vetro…finché non finisce, perché non ha scadenza! Essenziale usare quindi vetro trasparente, che favorisce il processo di infusione a freddo per effetto della luce.
Nessun altro materiale è infatti adatto a questo tipo di processo senza che avvengano scambi tra contenitore e contenuto. Il vetro è inerte al 100%, e può essere usato infinite volte a questo scopo.
Quindi preparate i vostri aceti aromatizzati, perché al prossimo appuntamento su questo blog parleremo di vinaigrette pronte in due minute e che ti svoltano un pranzo intero!
Sasha Carnevali è appassionata di autoproduzione e sostenibilità. Giornalista, copywriter e blogger, condivide ricette e tutorial su www.Cakemania.it. Vi aspetta ogni settimana nelle sue Instagram Stories per l’appuntamento #venerdìvenerde.